sabato 20 novembre 2010

Fucile d'assalto M16

M16 (nome completo U.S. Colt Model 16) è la dicitura dell'esercito USA per una famiglia di fucili derivati dall'ArmaLite AR-15. È un fucile d'assalto che usa munizioni standard NATO da 5,56 mm; è il fucile d'ordinanza primario per la fanteria degli USA a partire dal 1967; è in uso in 15 stati della NATO ed infine è stato il fucile con la maggior produzione tra quelli dello stesso calibro.

L'M16 è un fucile leggero, a presa diretta di gas e raffreddato ad aria, costruito con acciaio, alluminio e composti plastici.



Storia

La ricerca della munizione intermedia ideale era stata iniziata dai Tedeschi con il loro 7,92 × 33 Kurz, proseguita dai Sovietici con il 7,62 × 39 Soviet dell'AK47 e portò gli Statunitensi dapprima a creare il .308 Winchester (o 7,62 NATO) che tutto era tranne che intermedio e poi con la creazione del calibro .223 Remington, ovvero 5,56 × 45 NATO.

Quello statunitense fu uno dei primi eserciti ad adottare questo calibro, modificando il progetto dell'AR-10 (un progetto di Eugene Stoner camerato per il 7,62 NATO) in modo da poter usare la nuova munizione.

Nacque in questo modo il fucile AR-15 (o M16 nella sua denominazione militare).

Inizialmente usati dagli uomini di guardia alle basi aeree (USAF Special Police), gli M16 vennero spediti anche alle truppe governative vietnamite, arma ideale per uomini di bassa statura ed usati anche dai Berretti verdi, le Forze speciali dell'esercito degli Stati Uniti create dal presidente John Fitzgerald Kennedy.

L'esercito statunitense ne ordinò un lotto iniziale, come misura temporanea, di circa 90 000 pezzi, richiedendo alcune modifiche alla versione adottata dall'USAF, come l'aggiunta del dispositivo di chiusura forzata dell'otturatore (Forward Assist). Questo primo lotto venne distribuito a truppe operanti in Vietnam di tipo avanzato, come la 173ª Brigata Aviotrasportata, la 101ª Divisione Aviotrasportatae 1ª Divisione di Cavalleria (Airmobile), con la denominazione XM16E1. Nonostante i problemi riportati, dovuti alla mancanza di addestramento delle truppe e da una gestione malaccorta del progetto, nel 1967 XM16E1 divenne il fucile tipico dell'Esercito degli Stati Uniti d'America con la denominazione M16A1.

L'M16 nacque praticamente in Vietnam (lì si trovarono i maggiori problemi e quindi il modo di migliorarlo). I problemi furono di due tipi:

Otturatore bloccato in chiusura
Le munizioni d'ordinanza M193 erano caricate con una polvere di lancio troppo ricca di carbonato di calcio e lasciava molti residui sulla canna e sui recessi di chiusura della culatta, il che unito all'umidita' formava un deposito della consistenza della lacca. Nel '67 si corse ai ripari modificando la formula chimica della polvere da lancio riducendo a 0,25 % il carbonato di calcio e dotando il fucile di un kit di pulizie che trovava alloggiamento in un incavo ricavato nel calcio di nuova concezione.
FTE (Failure to Extract), che rappresentò il 90% dei casi di malfunzionamento dell'M16 in Vietnam.
Questo inconveniente impediva, all'atto dello sparo, di estrarre il bossolo spento dall'arma: da un canto il bossolo aveva aderito tenacemente alla camera di cartuccia e dall'altro l'estrattore segnava cosi profondamente l'ottone del fondello della cartuccia tanto da aprirsi un varco e rendere completamente inefficace la sua azione, a cui il fante americano doveva rimediare bloccando l'otturatore in apertura ed agendo dalla volata della canna con una bacchetta per disincastrare il bossolo dalla camera di cartuccia. Non era raro, in quel periodo, vedere M16 con una bacchetta di pulizia nastrata all'astina anteriore dell'arma. I problemi di questo tipo furono risolti cromando la camera di cartuccia prima (e poi l'intera anima della canna...) e variando le specifiche di durezza dell'ottone dei bossoli.

Altro punto debole furono le molle dell'elevatore del serbatoio da 20 cartucce, che si dimostrò piuttosto inaffidabile tanto da costringere gli operatori ad inserire solo 17-18 colpi. Questi problemi tecnici ebbero conseguenze letali quando si manifestarono nell'ambito di scontri ravvicinati con le unità del Nord.

Risolti questi gravi problemi si diede inizio alla produzione del M16A1, prima versione di grande successo, caratterizzata da canna e camera di cartuccia cromata, nuovo spegnifiamma chiuso (birdcage), Forward bolt Assist, il pistoncino che si trova sul lato destro del castello subito sopra l'impugnatura a pistola che ha la funzione di forzare l'otturatore in chiusura se l'arma era sporca o di attuare la chiusura silenziosa, visto che i soldati americani non portavano l'arma in "condition one".

Fu solo molto dopo il 1971 che furono introdotti i caricatori da trenta colpi. L'M16 è una di quelle armi che, invece di essere sostituita, venne modificata nel corso del tempo e gli Stati Uniti stanziarono molti fondi a tal fine. Dal '77 al '79 la NATO condusse una lunga serie di test su nuove cartucce in 5.56 x 45 per migliorarne gittata e letalità: la versione migliore fu la belga ss109 che divenne la nuova munizione standard NATO.

Nel '82, dopo una serie di test entrò in servizio l' M16A2, versione migliorata ed aggiornata dell'M16A1, con una canna dal passo in 1:7 (ottimale per la cartuccia ss109), copricanna di sezione circolare, calcio più lungo di 1,25 pollici, organi di mira posteriori regolabili in deriva ed elevazione, modalità di fuoco a raffica controllata (tre colpi senza possibilita' di reset), deflettore sul castello. L'M16A2 venne sottoposto, nel 1986, ad una serie di test comparativi, presso la NATO, con i suoi più diretti concorrenti, fra cui il britannico Enfield XL70E3 inclusi i fucili d'assalto del patto di Varsavia come l'AK47 e l'AKM. I test diedero uno stupefacente verdetto, classificando l'arma americana non solo come la più precisa, ma la più facile da mantenere.

Quest'arma è stata inizialmente apprezzata dalle Special Forces americane e sviluppata nella versione SOPMOD, altamente modulare grazie all'aggiunta di un upper receiver A3 e di una astina Knights Armaments RAS/M4 che permette il montaggio di ogni dispositivo optoelettronico necessario per la specifica missione.Sebbene progettato dalla Colt, la FN Belga si è aggiudicata la maggior parte delle commesse per la produzione dell'M16A2 (e del successivo M16A4 richiesto dai Marines...), che comunque viene prodotto dalla succursale americana della Fabrique Nationale in territorio statunitense. Nel '94 la Colt presentò l'M4, successore del XM117E2, caratterizzato da canna più lunga 370 mm, calcio telescopico, castello tipo M16A2 e la possibilità di montare il lanciagranate monocolpo da 40 mm M203. Ulteriori sviluppi portarono al M4A1 che si caratterizza per un castello con maniglione di trasporto amovibile, sotto al quale, grazie ad una slitta Picatinny M1923, è possibile ancorare qualsiasi accessorio: NVD, flashlight, laser con attacchi a standard Picatinny.

La cosa ha avuto un tale successo, e l'arma è stata talmente apprezzata per la sua compattezza, che tutti i reparti di punta della fanteria statunitense sono ora dotati di carabine M4 od M4A1 variamente configurate, mentre i Marines, che hanno una grande tradizione di fucilieri e di tiratori scelti, hanno preferito dotare soltanto le proprie unità esploranti con tale arma, preferendo, anche per motivi di budget e di contrasti con le politiche di commercializzazione adottate da Colt (che produce gli M4 in esclusiva), dotare il grosso dei loro uomini con le versioni successive dell'M16 con canna da 20". Ulteriori sviluppi dell' M16 si sono concretizzati nell' M16A3 ed M16A4 entrambi con il maniglione amovibile ma con differenti opzioni di fuoco: il primo a raffica libera,il secondo a raffica controllata di tre colpi.

Sistema di riarmo

Il sistema di recupero gas dell'M16 è diverso da quello delle armi a presa indiretta di gas: normalmente i gas prodotti dall'esplosione del colpo vengono incanalati in un cilindro ed agiscono su un pistone collegato ad un'asta, che agisce sul complesso dell'otturatore in varie maniere operandone lo svincolo dalla culatta; nell'M16 i gas vengono semplicemente spinti all'interno del portaotturatore per mezzo di un semplicissimo tubetto in acciaio inox: i gas, una volta introdotti in una camera presente nel portaotturatore si espandono spingendolo indietro, operando cosi su una camma che fa ruotare la testa dell'otturatore e sbloccandolo dalla posizione di chiusura. L'energia cinetica accumulata all'atto dello sparo dal complesso otturatore-portaotturatore opera il riarmo.

Maggiore volume di fuoco

Le truppe sul campo hanno sempre bisogno di un maggiore volume di fuoco, l'M16, come insito nel concetto di fucile d'assalto, viene incontro a queste necessità.

L'M16A1 offre fuoco automatico a raffica libera: l'arma spara fino a che non si rilascia il grilletto. Il che significa che in circa 6 secondi svuota completamente il caricatore da 20 colpi che originariamente era dotazione dell'arma. La piccola massa del proiettile, ed il conseguente minor rinculo rispetto una munizione "full power" come il 7,62 NATO, consente il controllo dell'arma anche mentre si spara a raffica, rendendo questa modalità d'uso efficace. L'M16A2, invece, ha solo la raffica controllata da tre colpi, senza reset per giunta. Il che significa che quando si tiene premuto il grilletto spara tre colpi e poi si ferma, fino alla prossima pressione. Se invece il grilletto viene lasciato prima della fine della raffica l'arma smette di sparare, ma alla prossima pressione del grilletto, verranno esplosi soltanto i colpi (uno o due) necessari a completare il ciclo del meccanismo, dopodiché l'arma sarà pronta a sparare un'altra raffica da tre colpi. Lo scopo non è di incrementare il volume di fuoco ma di incrementare la probabilità di colpire il bersaglio, in quanto generalmente almeno due dei colpi lasciano la canna prima che l'arma abbia modo di fare qualsiasi movimento apprezzabile rispetto al punto mirato. Un aiuto all'accuratezza del tiro nella raffica limitata è fornito dallo spegnifiamma "tipo A2", aperto solo superiormente, che funziona sia da spegnifiamma che da compensatore, utilizzando i gas che fuoriescono anche verso l'alto per ridurre il rilevamento dell'arma.

Infine il lanciagranate M203 da 40 mm, che è possibile installare sotto la canna, garantisce un pesante fuoco di supporto fino ad una distanza di circa 300m. Il raggio letale dell'esplosione è di 10m.

Famiglia M16

La famiglia dell'M16 è molto vasta e si divide in:

  • Colt Model 16
  • Colt Model 16 Advanced 1 (M16 con dispositivo di chiusura dell'otturatore)
  • Colt Model 16 Advanced 1 con M203 (M16A1 con montato sotto alla canna il lanciagranate da 40 mm M203 monocolpo)
  • Colt Model 16 Advanced 2 (canna più spessa, spegnifiamma con funzione di freno di bocca)
  • Colt Model 16 Advanced 2 con M203 (M16A2 con montato sotto alla canna il lanciagranate da 40 mm M203 monocolpo)
  • Colt Model 16 Advanced 3 (identico all'M16A2 ma con il maniglione di trasporto amovibile)
  • Colt Model 16 Advanced 4 (identico all'M16A3 ma con astina RIS della Knight Armaments che consente l'utilizzo di innumerevoli accessori, come puntatori laser o dispositivi per la visione a luce stellare, e come sistema primario di mira il sistema optronico a punto rosso Aimpoint M2, mentre le mire metalliche sono di riserva).
Dall'alto verso il basso: M16A1, M16A2, M4 ed M16A4

Nell'M16A1 ed A3 le modalità di tiro sono:

  • semi-automatico (un colpo ad ogni trazione del grilletto)
  • automatico a raffica libera(l'arma spara finché si tiene premuto il grilletto o vengono esaurite le munizioni)

Nell'M16A2 ed A4 le modalità di tiro sono:

  • semi-automatico (un colpo ad ogni trazione del grilletto)
  • automatico a raffica controllata di 3 colpi per ogni trazione del grilletto, anche se a livello di reparto il gruppo scatto viene modificato per consentire la raffica libera.

Fu creata anche una versione da supporto dell'M16, chiamata mitragliatrice leggera M16A2 LMG.

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